“I risultati dell’indagine Ipsos sulla tassazione etica di alimenti e bevande confermano il buon senso degli italiani: oltre l’85% degli intervistati si dichiara contrario ed oltre l’85% sottolinea, piuttosto, la necessità di informazione ed educazione alimentare”. Lo scrive Confcommercio in una nota.
“Del resto – si legge – tra consumi in crisi ed aumenti delle aliquote Iva già scattati od attesi, le famiglie, le imprese e l’Italia nel suo complesso non possono certo permettersi ulteriori inasprimenti di pressione fiscale, motivati come improbabile strumento di orientamento dei comportamenti alimentari”. “Sarebbe – prosegue la nota – in breve, una scelta che nuocerebbe al contrasto della recessione ed alla necessità impellente di rafforzare la crescita del nostro Paese. Mentre, sul versante dell’informazione e dell’educazione, la collaborazione tra imprese e sistema pubblico può far molto”. “E’ questo – conclude la nota – il versante su cui si può utilmente lavorare. La qualità del servizio, tratto tipico del modello italiano di pluralismo distributivo, ne offre l’opportunità”. (LF)
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