Proseguono le interviste del giornale per conoscere l’impatto della crisi nei vari settori economici. Oggi il diario ha chiesto l’opinione di Giovanni Cavalcanti, segretario nazionale della Fisac Cgil, per valutare la situazione del settore assicurativo.
Cavalcanti, il settore assicurativo ha risentito della crisi?
A differenza del credito, che vive una crisi di sistema, il settore assicurativo è stato investito solamente in parte dalla recessione. I fondamentali sono positivi, così come i margini di solvibilità e l’andamento tecnico, ovvero il rapporto premi/sinistri/spesa.
Vi sono delle vertenze che vi preoccupano in modo particolare?
Tutti i grandi gruppi hanno risultati positivi. L’unico che ci preoccupa è la Fondiaria Sai. Ma bisogna dire che non sono i risultati dell’azienda ad avere creato i problemi, quanto la decisione della famiglia Ligresti di utilizzare fondi dalla Fondiaria per risanare altri investimenti di famiglia.
Cosa ne pensa della probabile fusione con l’Unipol?
Può essere una soluzione. Verrebbe così creato il secondo gruppo assicurativo italiano e il sesto europeo. La fusione non dovrebbe dare eccessivi problemi e potrebbe anche essere gestita attraverso il fondo esuberi.
Il settore vede una forte presenza di agenzie in appalto e di partite iva.
Sì, al contrario che nel settore credito, vi è un’ampia flessibilità e non tutti i lavoratori sono coperti dal contratto nazionale. Per esempio molti periti lavorano con la partita iva.
Dopo la sospensione delle trattative per il rinnovo del ccnl avete avuto contatti con l’Ania?
Qualcosa si sta muovendo. Ci rivedremo il 6 e 7 marzo.
Superato l’impasse?
Sicuramente c’è da entrambe le parti la voglia di rinnovare il contratto scaduto da 26 mesi. L’Ania lo ha stabilito nel suo recente esecutivo di direzione.
Quali erano le motivazioni che hanno portato alla rottura?
La parte datoriale aveva presentato una “contro piattaforma” tutta basata su maggiore flessibilità, sia negli orari che nelle mansioni, in particolare per i call center. Alla fine, grazie alle proteste dei lavoratori, si è deciso di stralciare questo punto dalle trattative del contratto e di discuterne successivamente. Il rinnovo quindi si concentrerà sulla parte economica e sugli ammortizzatori sociali per le aziende in fallimento.
Cosa ne pensa del decreto legge sulle liberalizzazioni?
Vi sono novità interessanti per il settore come la possibilità di installare nei veicoli la scatola nera che, se prenderà piede, porterà a una riduzione delle truffe, grazie al monitoraggio della guida e dei sinistri.
Luca Fortis