La riduzione del numero delle imprese in Italia è dovuta per oltre la metà al calo di 13.335 unità registrare in agricoltura, dove a pesare insieme alle difficoltà di mercato sono l’aumento dei costi e la stretta creditizia. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati divulgati da Unioncamere relativi al aperture e chiusure di imprese nel primo trimestre 2012”. “A marzo i prezzi pagati agli agricoltori – sottolinea la Coldiretti – sono scesi del 2,3 per cento rispetto allo scorso anno mentre si è verificato un aumento dei costi a partire dal gasolio, rincarato del 44 per cento. Il credit crunch ha colpito anche i campi dove sei imprese agricole su dieci hanno difficoltà ad accedere al credito, con il costo del denaro in agricoltura che ha raggiunto il 6 per cento e risulta superiore del 30 per cento a quello medio del settore industriale”. “Una situazione di difficoltà che – conclude – si aggiunge agli effetti dei danni da maltempo ed anche le preoccupazioni per l’applicazione della nuova Imu”. (LF)
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