“A oltre tre mesi dalla grande manifestazione unitaria del 3 marzo che portò a Roma più di 30.000 lavoratori delle costruzioni, il governo non ha ancora dato risposte alle richieste pressanti e ripetute di aprire un tavolo di confronto per definire le misure necessarie a rilanciare il settore contenute nella piattaforma unitaria”. Lo sostengono i sindacati del settore edile in una nota.
“Le ipotesi di decreto sviluppo recentemente presentata – dicono i sindacati – sebbene segnalino una prima inversione di tendenza nell’attenzione al settore, non colgono la necessità di collegare gli interventi sulla crescita al rafforzamento complessivo della qualità delle imprese e della qualità e regolarità del lavoro”. I sindacati hanno quindi deciso una nuova mobilitazione il 17 luglio per chiedere l’apertura di un tavolo.
Fillea, Filca e Fneal chiedono al governo la realizzazione di una politica di rilancio delle infrastrutture; il varo di piani di intervento sulle città; una politica degli incentivi alle ristrutturazioni strutturale; un adeguato piano per la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio pubblico; l’attuazione di un provvedimento legislativo sulla qualificazione di impresa (patente a punti) e del DURC; lo sblocco selettivo del patto di stabilità interno per gli enti locali; misure per agevolare l’accesso al credito di privati e imprese, l’avvio degli accordi di programma per rilanciare la ripresa dei distretti e delle aree industriali.