Un presidio al ministero dello Sviluppo economico per chiedere un tavolo di confronto per le costruzioni e il rilancio del settore: ad organizzarlo, martedì 17 luglio a partire dalle ore 10, saranno i sindacati di categoria Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Con questa ennesima iniziativa di protesta, che segue di circa quattro mesi la grande manifestazione unitaria del 3 marzo a Roma con 30mila lavoratori, i sindacati intendono denunciare l’inadeguatezza dei provvedimenti assunti finora dal governo per il settore costruzioni e chiedere di essere convocati a un tavolo che fissi tempi certi e priorità d’intervento.
“Il settore – osservano i segretari generali Antonio Correale della Feneal Uil, Domenico Pesenti della Filca Cisl, Walter Schiavella della Fillea Cgil, – continua a soccombere sotto il peso di una crisi senza precedenti che ha spazzato via 400mila posti di lavoro e se consideriamo l’indotto ormai siamo a mezzo milione. Questa nuova mobilitazione si è resa necessaria perché in questi mesi il governo non ha dato risposte, mentre la crisi si è ulteriormente aggravata e le misure in corso di approvazione non sembrano efficaci a garantire la crescita né a fornire adeguate protezioni sociali in termini previdenziali e di ammortizzatori sociali – proseguono i tre generali – e l’ulteriore innalzamento dell’età pensionabile, che penalizza e aggrava la situazione di chi svolge lavori fisicamente pesanti e usuranti, ne è la dimostrazione”.
Le tre sigle, anche in relazione alle prime insufficienti misure contenute nel decreto sviluppo, rilanceranno i temi posti dalla piattaforma unitaria, in particolare quelle proposte finalizzate a garantire uno sviluppo sostenibile e un lavoro regolare e di qualità, come il rilancio delle infrastrutture, piani di intervento sulle città, gli incentivi per la messa in sicurezza dal rischio sismico e per il risparmio energetico, la messa in sicurezza del territorio e del patrimonio pubblico, l’attuazione della Patente a punti e del Durc per congruità nei lavori privati, lo sblocco del Patto di stabilità per gli enti locali, l’accesso al credito, l’avvio degli accordi di programma.