“Mettere in sicurezza il Paese realizzando il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi (non solo quelli provenienti dalla bonifica delle centrali nucleari dismesse, ma anche quelli che si continuano a produrre, derivanti dalle attività di diagnostica, medicina nucleare, ricerca, industria) è un diritto di tutti i cittadini e un dovere del governo”. Lo hanno dichiarato Gianni Baratta e Fulvio Giacomassi, segretari confederali Cisl, e Carlo De Masi, segretario generale della Flaei Cisl, commentando quanto illustrato dall’amministratore delegato della Sogin, Giuseppe Nucci, nel corso dell’audizione del 25 luglio alla X Commissione del Senato.
A tal proposito i sindacalisti affermano di condividere il piano industriale della Sogin che, tra l’altro, prevede la realizzazione di un deposito nazionale che si configuri come un vero e proprio parco tecnologico, con centri di eccellenza per ricerca, innovazione, formazione e sicurezza, e sollecitano il governo a individuare il sito più idoneo, ambientalmente e geologicamente, con un ampio coinvolgimento di istituzioni e comunità locali, parti sociali e cittadini, valorizzando le competenze della Sogin e istituendo una autorità nazionale, per garantire la sicurezza nucleare.
Cisl e Flaei sostengono da anni l’esigenza di assicurare la sicurezza nucleare sotto tutti gli aspetti e, in tal senso, la FLAEI ha organizzato a Roma, lo scorso mese di aprile, in collaborazione con la Iaea (l’Agenzia internazionale per l’energia atomica) e il Wonuc (il sindacato internazionale dei lavoratori del nucleare), la Conferenza internazionale – La gestione delle conoscenze: elemento chiave per assicurare la sicurezza nucleare –, che ha visto la partecipazione di esperti e rappresentanti di 15 Paesi esteri, con l’obiettivo di sollecitare governo, istituzioni, opinione pubblica a farsi carico del problema e ad assumere le decisioni conseguenti.