Difficili relazioni sindacali nel settore agricolo. La denuncia arriva dalle segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil che si sono riunite ieri per analizzare lo stato di salute delle relazioni sindacali nel settore agricolo. Alla luce di quanto sta avvenendo sia a livello nazionale che nei tavoli dei contratti provinciali Fai, Flai e Uila esprimono forte preoccupazione per il clima generalmente derogatorio agli impegni sottoscritti e agli avvisi comuni che, invece di segnare un avanzamento della cultura bilaterale e partecipativa, rappresentano una profonda contraddizione con le azioni con cui Confagricoltura, Coldiretti e Cia vanno scandendo i loro comportamenti sia a livello nazionale che nelle Province.
“La pretesa di trasformare gli strumenti della flessibilità – dicono i sindacati – in grimaldelli per lo sfruttamento delle persone come si vorrebbe fare con i contratti di apprendistato dopo aver perseguito analogo scopo con i voucher non è accettabile. Così come non lo è che contratti provinciali scaduti ormai da quasi otto mesi vengano considerati non negoziabili a causa della crisi in corso. Fai, Flai e Uila hanno sempre affrontato i problemi delle imprese e dei lavoratori dentro la complessità delle trattative contrattuali e non fuori di esse”. Per questo i sindacati considerano “il rifiuto a trattare manifestatosi in molte province una vera e propria ‘serrata’ contro gli affidamenti relazionali tra le parti”. Per questi motivi convocano a Roma per il 12 settembre una assemblea nazionale in cui saranno decise tutte le iniziative sindacali a sostegno del diritto dei lavoratori agricoli ad avere rinnovati i contratti di lavoro ed efficienti strumenti bilaterali a partire da quelli nazionali. (FRN)