Continua la protesta dei lavoratori della Carbonsulcis che da quattro giorni occupano i pozzi di Nuraxi Figus a quasi 400 metri di profondità. “Siamo disperati e disposti a tutto”, spiegano i minatori, che al quarto giorno della loro protesta hanno convocato una conferenza stampa davanti alla ‘riservetta’ in cui sono custoditi oltre 600 chili di esplosivo e i detonatori. L’esasperazione è al colmo tanto che uno dei leader della protesta, Stefano Meletti, della Rsu Uil, si è tagliato un polso gridando: “è questo che dobbiamo fare, ci dobbiamo tagliare?”. Il sindacalista della Rsu è stato poi subito bloccato dai colleghi e trasportato all’ospedale privo di conoscenza. Le sue condizioni sono buone, le ferite sono superficiali.
Della loro esasperazione ha parlato anche Giancarlo Sau, della Rsu Cgil, spiegando alla stampa il perché della convocazione di cronisti, fotografi e cineoperatori giù, dove si trovano, nella miniera. “Siamo pronti a tutto”, ha detto indicando col dito la stanza blindata dove sono stivati oltre 690 chili di esplosivo e 1.221 detonatori.