Potere d’acquisto delle famiglie ai minimi storici: in un anno si è ridotto del 4,1%. Nel secondo trimestre del 2012, tenuto conto dell’inflazione, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici – ha comunicato l’Istat -si è ridotto dell’1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre del 2011. Quest’ultimo è il dato peggiore almeno 2000, ossia da dodici anni.
Nei primi sei mesi del 2012, nei confronti dello stesso periodo del 2011, il potere d’acquisto ha registrato una flessione del 3,5%.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici in valori correnti è diminuito dell’1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% rispetto al corrispondente periodo del 2011.
Il tasso d’investimento delle famiglie è stato pari al 6,8%, risultando invariato rispetto al trimestre precedente e in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre del 2011.