Per ora nessun accordo al tavolo sulla produttività. L’incontro in Confindustria di questa mattina si è concluso con un nulla di fatto. La maratona tra le associazioni datoriali sulla produttività era iniziata ieri mattina alle 8.30. Sul tavolo, la bozza di un documento unitario che, in caso un accordo condiviso, avrebbe dovuto essere presentato al governo già nella mattinata, prima della partenza del premier Monti verso l’eurogruppo. Alla vigilia, una riunione fiume dei tecnici del fronte sindacale aveva portato ad una sintesi anch’essa al vaglio delle associazioni delle imprese. I sindacati vedranno gli imprenditori questo pomeriggio per capire quali divergenze siano nate tra le varie associazioni datoriali.
Infatti, nella riunione di oggi tra le associazioni datoriali sarebbe emersa, secondo quanto si apprende da fonti vicine alle piccole imprese, una sostanziale separazione tra Confindustria da una parte e Rete Imprese Italia, Abi, Ania e Alleanza Cooperative dall’altra.
Confindustria, sempre stando alle indiscrezioni, avrebbe seguito un percorso diverso trovando una prima intesa, una sorta di ‘quadra’, con i sindacati. Intesa che alle altre associazioni d’impresa non piace e che, secondo il loro giudizio, metterebbe anche a rischio la dotazione di 1,6 miliardi di euro messa sul piatto dal governo, nella legge di Stabilità, per la detassazione e la decontribuzione del salario di produttività. Per piccole e medie imprese, inoltre, è importante avere una maggiore flessibilità nell’organizzazione del lavoro con la possibilità per l’orario di lavoro di derogare alle normative con la contrattazione.
Per l’Associazione guidata da Giorgio Squinzi è, invece, fondamentale raggiungere un accordo con tutte le sigle sindacali e scongiurare una nuova intesa senza la Cgil, dopo quella sulla contrattazione del 2009. Del resto, i sindacati sono interlocutori naturali per le grandi imprese e Squinzi, nella sua lunga presidenza di Federchimica, ha sempre sottoscritto contratti nazionali con tutte le sigle, Cgil inclusa.
La trattativa, comunque, va avanti anche se Rete Imprese e le altre associazioni datoriali sarebbero intenzionate a portare avanti il proprio documento sulla produttività. (LF)