La decisione della Commissione europea di togliere il dossier “Made in…” dall’agenda 2013 ha lasciato “senza parole” orafi, gioiellieri e argentieri che la considerano “uno schiaffo alle imprese manifatturiere e ai cittadini”. Lo afferma in una nota Licia Mattioli, presidente Confindustria Federorafi. “Il settore orafo, colonna portante del made in Italy nel mondo con oltre il 70% di prodotto esportato, è da tempo ‘sotto attacco’ da parte dei principali Paesi competitor, in particolare asiatici, che sono sempre più aggressivi anche sul mercato domestico” ricorda Mattioli.
A suo parere la decisione del Commissario De Gucht, motivata dal pericolo che la proposta di regolamentazione potesse risultare in contrasto con il quadro giuridico dell`Organizzazione Mondiale del Commercio, è dunque “incomprensibile se teniamo presente che in altre aree del mondo, come gli Usa, la Cina e il Giappone, sono da tempo in vigore regole simili che non ci risultano siano state mai messe in discussione dalla Wto”.
“Bene ha fatto – continua Mattioli – il ministro Passera nell`inviare alla Commissione la ferma protesta dell`Italia per la decisione presa e speriamo di avere un primo riscontro nel Consiglio Ue del 29 novembre dedicato al commercio. Auspichiamo un ripensamento o la presentazione di una proposta su nuove basi giuridiche e, soprattutto, un maggiore sostegno anche dagli altri Paesi dell`Unione Europea. In questa direzione non mancherà certamente il supporto delle forze di impresa agli europarlamentari e all’esecutivo per una soluzione positiva ed in tempi brevi che rimetta al centro dell`attenzione il rispetto nei confronti del consumatore e la tutela delle imprese”. (LF)