“I dati diffusi oggi dall’Istat rivelano che le responsabilità della crisi italiana affondano le radici nel passato e che, purtroppo, continuano ancora oggi a nutrirsi dell’assenza di vere politiche di rilancio dell’industria nazionale”.
Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Cristina Ricci, evidenziando come “l’ennesimo, drammatico calo della produzione industriale, unito all’altrettanto grave diminuzione dei consumi delle famiglie italiane, indica chiaramente come l’Italia non sia ancora uscita dalla crisi, a differenza di altri Paesi in cui, invece, il vento della ripresa ha iniziato a soffiare, seppur timidamente”.
“Tutto ciò – prosegue la sindacalista – accade perché da anni manca un serio e moderno piano nazionale di sviluppo produttivo ed occupazionale, in grado di valorizzare le nostre eccellenze. Non a caso, della carenza di investimenti e di interventi risentono soprattutto i comparti storici della nostra industria, come quelli auto, gomma e plastica e tessile. Inoltre, le produzioni nazionali sono messe a rischio anche dall’assenza di misure strutturali di sviluppo sostenibile, che oggi addirittura pongono di fronte alla scelta fra Salute e Lavoro”.
“Siamo convinti che – conclude – in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, occorra una seria riflessione su quanto non è stato fatto negli anni, e serva subito coesione intorno a misure strutturali di rilancio del made in Italy. Altrimenti, non solo non saliremo mai sul treno della ripresa, ma questa situazione, già gravissima, peggiorerà inevitabilmente”. (LF)