Si conclude uno degli anni più difficili per l’economia del nostro paese da decenni. Il diario del lavoro ha fatto il punto della crisi nel settore dell’agroindustria, con il responsabile delle relazioni industriali di Coldiretti Romano Magrini.
Il settore agricolo ha risentito della crisi?
Meno di altri. Per fortuna abbiamo continuato a creare occupazione e nonostante la crisi si senta rimaniamo un settore in crescita.
Come vanno le trattative per i rinnovi dei contratti provinciali degli operai agricoli?
Abbastanza bene, con i sindacati vi sono le normali schermaglie, ma nulla più.
Ha pesato la riforma Fornero del mercato del lavoro?
Non più di tanto. Se mai la crisi ha ridotto i margini di guadagno delle aziende e quindi bisognerà trovare un accordo sugli aumenti salariali.
Come si può battere la crisi?
Puntando sempre di più sulla valorizzazione del made in Italy. Per esempio con buone leggi.
Soddisfatti per la legge sull’olio d’oliva approvata in settimana?
Certamente, è stata una nostra battaglia. Ora sarà più facile tutelare l’olio italiano di qualità.
Avete qualche richiesta da fare all’Unione Europea?
Di non ridurre il permesso di soggiorno degli immigrati che svolgono lavoro stagionale da nove a sei mesi. Sarebbe drammatico per il settore.
Sul fronte della trasparenza dell’etichettatura l’Unione ha cambiato posizione?
Per ora no, sarà un problema che porremo con forza al nuovo governo italiano.
Luca Fortis