Non si sblocca la vertenza per il rinnovo del contratto del credito cooperativo. Nel mese di dicembre si sono rotte, per la terza volta, le trattative tra le parti. Giuseppe Del Vecchio, segretario nazionale Uilca, fa il punto della situazione in questa intervista al Diario.
Del Vecchio, cosa ha portato alla nuova interruzione del confronto?
La parte datoriale insiste nel volere inserire tra i parametri per definire il salario di produttività, una voce che tiene conto dei crediti non recuperati. Inoltre, vuole applicare, senza una revisione complessiva delle norme contenute nel contratto sul rapporto di lavoro, la parte della riforma Fornero sull’articolo 18. Ma il vero problema è un altro.
Cioe’?
Dopo l’ultima rottura avevamo trovato un accordo su quasi tutto. Sulla riforma del mercato del lavoro una commissione si sarebbe occupata, entro il dicembre del 2013, di armonizzare le nuove norme con il contratto, e anche per quanto riguarda la produttività eravamo molto vicini a trovare una soluzione. Si pensava di inserire, tra i criteri per calcolarla, un dato che teneva conto del 30% del valore dei crediti passivi. Ma il 4 dicembre Federcasse ha ritrattato tutto.
Perché?
Purtroppo perché sono divisi al loro interno e quindi non riescono ad essere affidabili nelle trattative.
Sulla riforma Fornero quale è stata la frizione?
La parte datoriale vuole applicare subito le norme sui licenziamenti.
La riforma ormai è legge. Volete provare a bloccarla attraverso la contrattazione?
No, ma vorremmo fosse applicata nel suo complesso. Per questo avevamo proposto di creare una commissione che armonizzi le nuove norme al contratto. Vanno però considerate tutte le leggi sul rapporto del lavoro. Federcasse in un primo momento sembrava d’accordo, poi ha cambiato posizione.
E sull’inserimento dei crediti passivi tra i criteri che vengono esaminati nella formazione del salario di produttività?
Si tratta di un parametro che, se inserito nella sua interezza, azzererebbe di fatto il salario di produttività. Solo nel 2012 vi è stato un aumento dei crediti passivi del 105%. Ma non si può far pagare ai lavoratori il prezzo delle scelte sbagliate del management. Si era quasi trovato un accordo per inserire un parametro che tenesse conto del 35% dei crediti passivi.
Tra i punti su cui si è trovato un accordo ci sono novità interessanti?
Sì, per esempio per quanto riguarda l’occupazione si è trovata un’intesa per creare una commissione paritetica che monitorizzi la situazione e, in caso di crisi delle banche cooperative, intervenga prima che sia troppo tardi.
Quali azioni avete previsto per protestare contro il mancato rinnovo?
Il 20 dicembre abbiamo indetto una manifestazione a Roma davanti alla sede di Federcasse e il 29 dicembre ci sarà uno sciopero generale dei lavoratori del settore.
E’ pessimista o ottimista sul futuro della trattativa?
A causa delle divisioni interne di Federcasse, al momento sono pessimista.
Luca Fortis