La Commissione europea ha deciso di procedere al secondo passo nella procedura di infrazione contro l’Italia per la mancata applicazione della direttiva Ue sulla rappresentanza sindacale per i contratti di lavoro a tempo determinato: dare all’Italia due mesi di tempo per adeguare le norme sulla rappresentanza sindacale.
L’esecutivo di Bruxelles ha inviato un “avviso motivato” che dà due mesi di tempo per comunicare le misure adottate per la trasposizione integrale della legge europea del 1999. La direttiva prevede che i lavoratori con contratto a termine siano presi in considerazione per il calcolo dei rappresentanti sindacali. Le norme italiane prevedono che si tenga conto solo dei contratti con durata superiore a nove mesi.
Secondo una nota della Commissione “ciò implica che i lavoratori con contratti di durata inferiore non sono presi in considerazione nel calcolo necessario a determinare se un’impresa è sufficientemente grande per dover avere organi di rappresentanza sindacale”. “Se l’Italia non rispetterà i due mesi concessi “la Commissione potrebbe decidere di deferire il nostro Paese davanti alla Corte di Giustizia Ue”.