Maurizio Gardini è il nuovo presidente di Confcooperative. È stato eletto all’unanimità dal consiglio nazionale nel corso del quale Luigi Marino, presidente uscente, ha presentato le dimissioni perchè candidato capolista al Senato, in Emilia Romagna, nella lista ‘Con Monti per l’Italia’.
Gardini, 53 anni, forlivese, è imprenditore agricolo. È anche presidente di Fedagri-Confcooperative ed è a capo di Conserve Italia, “la più importante cooperativa agricola del Paese”.
Il neo eletto presidente ha ricordato che le cooperative hanno sacrificato gli utili, ma continuato a fare occupazione. Le cooperative, per quello che hanno potuto, sono state antidoto alla crisi (+ 8% di occupazione negli anni 2007 – 2011 e +2,8% nel 2012). L’Alleanza delle cooperative, ha aggiunto, “non è un’operazione di facciata, ma un progetto importante che porteremo avanti”.
Riguardo all’accesso al credito e ai ritardati dei pagamenti Gardini ha sostenuto che le imprese e le cooperative vantano un credito di 20 miliardi con la PA. “Le sole cooperative sociali, più fragili patrimonialmente – ha detto – vantano crediti per 6 miliardi. E’ una situazione drammaticamente insostenibile visto che le imprese si indebitano per pagare gli stipendi e le condizioni di accesso al credito sono sempre più onerose. Drammatiche al Sud dove c’è uno scarto di 2 – 3 punti rispetto al Nord”.
Il nuovo presidente ha poi parlato di utilities dicendo che le cooperative in alcune regioni quali Toscana, Emilia Romagna, Molise, Trentino, già svolgono un ruolo da “protagonista” nelle utilities. “Possono – ha sostenuto – sviluppare ulteriormente queste capacità facendo dei cittadini i protagonisti delle utilities di maggiore interesse. Sono scettico nei confronti delle società quotate in borsa”.
Infine, Gardini ha elencato l’agenda ideale che Confcooperative chiede al governo per i primi 100 giorni: 1) non aumentare Iva, perché dobbiamo rilanciare i consumi e lasciare più soldi nelle tasche dei lavoratori; 2) rilanciare l’export con i crediti d’imposta, perchè l’export è una vera autentica misura anticrisi per le imprese e le cooperative; 3) incentivare il credito e rafforzare il sistema dei Confidi; 4) il sogno è riscrivere il Welfare del Paese ed esplodere le migliori energie della cooperazione sociale, del no profit, del volontariato. (LF)
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