La Commissione europea ha salutato favorevolmente il risultato “estremamente chiaro” del referendum che ieri in Svizzera ha approvato la limitazione delle remunerazioni eccessive e delle buonuscite milionarie dei manager delle società quotate in borsa.
“E’ molto positivo – ha detto il portavoce del commissario europeo al Mercato interno, Michel Barnier – che al di là dell’Ue si crei un impulso per una migliore regolamentazione in materia di politica delle remunerazioni e per creare più trasparenza”.
“Possiamo sperare che altre giurisdizioni nel mondo si aggiungano a questa tendenza”, ha aggiunto il portavoce, Stefaan De Rynck, sottolineando poi che la Commissione non ha aspettato il voto svizzero per cominciare a definire iniziative nello stesso senso. Intanto, ha ricordato, la settimana scorsa c’è stato un accordo fra Parlamento europeo e presidenza irlandese di turno del Consiglio Ue sul settore bancario (il regolamento ‘Basilea Crd4’) che limita la remunerazione dei banchieri (quella variabile potrà essere al massimo il doppio di quella fissa, e solo se la maggioranza qualificata degli azionisti sono d’accordo). L’accordo sarà sottoposto al Consiglio Ecofin domani a Bruxelles; i britannici sono contrari, ma non hanno diritto di veto, il testo deve essere approvato a maggioranza qualificata dai ministri.
Più in generale, per gli altri settori, un ‘Piano d’azione’ per la modernizzazione della ‘corporate governance’ approvato nel dicembre scorso prevede che la Commissione presenti una proposta legislativa entro quest’anno che andrà “nella stessa direzione del voto svizzero”. La nuova proposta introdurrà per le imprese quotate “il voto obbligatorio e la responsabilizzazione degli azionisti in materia di politica di remunerazione”, e creerà “più trasparenza per certe remunerazioni individuali, in particolare quelle più alte”, ha detto ancora De Rynck. In questo modo, ha concluso, si rafforzerà “il valore dell’impresa a lungo termine, evitando politiche orientate verso il breve termine, miranti a trasferire il valore dall’impresa verso il management”. (LF)