Le misure che il governo intende adottare per sbloccare i pagamenti della pubblica amministrazione alle imprese “sono finalizzate all’immissione di liquidità nel sistema economico” e interesseranno le amministrazioni centrali, locali e il Servizio Sanitario Nazionale. Lo precisa la nota di Palazzo Chigi diffusa in occasione del via libera del Consiglio dei ministri alla Relazione di aggiornamento delle stime macroeconomiche, tappa preliminare al decreto che dovrà sbloccare i pagamenti.
Gli importi previsti, si precisa, corrispondono a circa 20 miliardi nella seconda parte del 2013 e ulteriori 20 miliardi nel corso del 2014.
Nel dettaglio, le misure riguardano: la deroga alle spese 2013 per i cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari; i debiti degli Enti territoriali (Regioni ed Enti locali) attraverso un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno per consentire l’utilizzo degli avanzi di amministrazione disponibili, l’esclusione del Patto di stabilità delle Regioni dei pagamenti effettuati in favore degli Enti locali sui residui passivi a cui corrispondono residui attivi di Comuni e province e l’istituzione di fondi rotativi per assicurare la liquidità agli Enti territoriali (Regioni ed Enti Locali), con obbligo di restituzione in un arco temporale certo e sostenibile.
Altre misure riguardano i debiti del comparto sanitario, attraverso la concessione di anticipazioni di cassa, per il pagamento dei debiti relativi a operazioni già conteggiate negli esercizi finanziari precedenti ai fini del calcolo dell’indebitamento netto, che verranno successivamente restituite secondo un piano di rientro finanziariamente sostenibile; i rimborsi fiscali pregressi a carico dello Stato, attraverso l’utilizzo delle giacenze di tesoreria. (FRN)