Richiesta di un fisco più leggero, di una nuova politica industriale, della necessità di reperire risorse per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, ma anche il ruolo delle categorie, il rapporto con gli altri sindacati, i temi della rappresentanza e i rinnovi contrattuali. Sono tutti questi i punti toccati dalla relazione del segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, e poi ripresi nel documento conclusivo dei delegati, nel corso della X Conferenza d’organizzazione che si è tenuta tra il 16 e il 18 aprile a Bagni di Tivoli, vicino Roma.
La Uilm chiede un fisco più equo, un alleggerimento del carico fiscale e contributivo sul lavoro dipendente con particolare urgenza rispetto al salario variabile legato agli incrementi di produttività.
Sul fronte industriale i metalmeccanici della Uilm chiedono una politica industriale che parta dai settori in pericolo oggi: siderurgia, difesa, cantieristica, informatica, tlc, elettrodomestici, automotive, mentre sul ruolo delle categorie secondo Palombella, “è sbagliato procedere a ulteriori fusioni che ci farebbero perdere la nostra presenza specifica e autonoma nei singoli territori”. Piuttosto la Uilm è favorevole a un percorso di integrazione e condivisione di alcune iniziative fra settori affini, per esempio per il settore industriale.
Sul tema contrattuale e le prossime scadenze la segreteria nazionale, come si può leggere nel documento conclusivo, si impegna a concludere in tempi brevi i rinnovi con le cooperative metalmeccaniche e le associazioni artigiane che sono scaduti il 31 dicembre 2012, con l’Unionmeccanica Confai che scadrà il 31 maggio 2013 e a inviare nei tempi previsti la piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale orafo-argentiero che scadrà il 31 ottobre 2013.
Ancora sul tema della rappresentanza, il segretario generale e i delegati Uilm confermano l’interesse per il confronto sul piano confederale che parte dall’accordo del 28 giugno 2011, nel quale si definiscono le regole per la contrattazione aziendale e si delinea l’obiettivo di certificare il numero degli iscritti e delle Rsu elette. Viene inoltre dato mandato alla segreteria nazionale di ricercare con Fim e Fiom la definizione di un sistema di rappresentanza in linea con quell’accordo.