Il credito agrario erogato alle aziende agricole ha subito un taglio del 22 per cento nel 2012 con il valore delle erogazione sceso al livello più basso dal 2008. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ismea, in occasione dell’allarme lanciato dalla Bce sul fatto che “le piccole e medie imprese italiane e spagnole sono al primi posti nell’Eurozona per quanto riguarda il peggioramento di utili e fatturato nel periodo fra ottobre 2012 e marzo 2013” che ha visto ”un aumento delle necessità di finanziamento accoppiato a un peggioramento della disponibilità di prestiti bancari”’. Il saldo tra nuove iscrizioni e chiusure di imprese agricole è risultato, infatti – sottolinea la Coldiretti – negativo per ben 13106 unità nel primo trimestre del 2013”. “L’effetto credit crunch si fa sentire anche – sottolinea la Coldiretti – nel settore agricolo dove calano i finanziamenti e aumentano le sofferenze con 16207 imprese in difficoltà e uno stock di 4,2 miliardi di sofferenze”. “Nel 2012 – sottolinea l’associazione – è stato erogato un monte-crediti all’agricoltura di 2,11 miliardi di euro, contro i 2,73 miliardi circa registrati nel 2011”. “In agricoltura -conclude – c’e’ ancora voglia di investire, ma dall`inizio 2013 si è verificato un netto rallentamento della gestione dell`iter istruttorio presso le maggiori banche attive nel settore del credito agrario, con un preoccupante blocco dei processi di investimento, in particolar modo legati ai rinnovi degli impianti e macchinari”.
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