A marzo 2013 il mercato del lavoro ha registrato un nuovo peggioramento in termini congiunturali. Lo denuncia Confcommercio. Rispetto a febbraio gli occupati sono diminuiti di 51mila unità a cui si è associata una flessione di 14mila persone in cerca di occupazione, determinando una stabilità del tasso di disoccupazione (11,5%). Con il dato di marzo 2013, aggiunge l’associazione, “si avvia a completamento il processo di distruzione di tutti i posti di lavoro creati tra il 2005 ed il 2008; il numero di occupati torna ai livelli di settembre 2005”.
Aumentano gli inattivi di 69mila unità. Rispetto alle esigenze di trovare un’occupazione ad ogni costo torna a prevalere lo scoraggiamento.
Dai dati dell’Osservatorio INPS emerge, aggiunge Confcommercio, “che da agosto 2012 a gennaio 2013 la percentuale di tiraggio (ore effettivamente utilizzate) è calata progressivamente sia per la CIG ordinaria (dal 56,3% al 3,1%) che per quella straordinaria ed in deroga (dal 47,2% al 24,8%)”. Nel mese di marzo sono state autorizzate circa 97 milioni di ore di Cig, in aumento rispetto ai 79 milioni di febbraio. Quest’evoluzione ha determinato, secondo l’associazione, un aumento del numero di persone in Cig, da 76mila di febbraio a 100mila di marzo 2013.
Il numero di scoraggiati è stimato in aumento da 719mila persone di febbraio a 739mila.
Aggiungendo ai disoccupati ufficiali la stima delle persone in CIG e degli scoraggiati si ottiene un tasso di disoccupazione esteso del 14,4% per marzo 2013, in aumento rispetto al 14,2% del mese precedente.
Nel mese di marzo il Misery Index Confcommercio (MIC), che misura mensilmente il disagio sociale causato dalla disoccupazione estesa (disoccupati, cassaintegrati e scoraggiati) e dalla variazione percentuale dei prezzi dei beni ad alta frequenza d’acquisto, è calato di due decimi di punto raggiungendo un valore stimato di 19,6 (tabella 1) dal 19,8 di febbraio.
Tale riduzione, sostiene l’associazione dei commercianti, “è da imputare totalmente al ridimensionamento registrato dall’inflazione dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, passata dal 2,4% di febbraio al 2,0% di marzo. La stima della disoccupazione estesa, al contrario, appare in aumento. Gli effetti positivi della riduzione dell’inflazione hanno più che compensato gli effetti negativi dell’andamento occupazionale”. (LF)
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