Se la disoccupazione non verra’ messa sotto controllo c’e’ il rischio concreto di ”proteste estreme e distruttive”. L’allarme, stavolta, lo lancia Mario Draghi in persona, quasi in risposta ai dati catastrofici resi noti oggi dall’Istat e dall’Inps. Il presidente della Bce, a Roma per ricevere la laurea honoris causa in scienze politiche, conferitagli dall’universita’ Luiss Guido Carli, ha parlato chiaro: ”In alcuni paesi – ha detto nella sua lectio magistralis- la disoccupazione ha raggiunto livelli che incrinano la fiducia in dignitose prospettive di vita e che rischiano di innescare forme di protesta estreme e distruttive”. Draghi ha puntato il dito anche contro l’eccessiva concentrazione dei redditi delle famiglie, ritenendola un elemento che a va a ridurre la coesione sociali: dunque, ja detto, occorre ”una più equa partecipazione ai frutti della ricchezza nazionale”. Contro la concentrazione dei redditi in atto in Europa e per una “più equa partecipazione ai frutti della produzione della ricchezza nazionale” vanno pero’ rimosse le barriere che limitano le opportunità degli individui, ha detto Draghi. E in questo senso “le riforme strutturali assumono un significato più ampio di quello di mero strumento di crescita”.
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