Il governo di centrosinistra sloveno oggi ha raggiunto un accordo con i sindacati del settore pubblico su nuovi tagli ai salari con lo scopo di comprimere la spesa pubblica e stabilizzare le finanze del paese dell’eurozona.
“Abbiamo raggiunto un risultato adeguato”, ha spiegato il ministro dell’Interno e della Pubblica amministrazione Gregor Virant, dopo 11 ore di negoziati con i sindacati del settore pubblico.
In base all’accordo, 160mila dipendenti del settore pubblico subiranno nuovi tagli salariali e questo dovrebbe generare risparmi per 190 milioni di euro nel 2014, ha spiegato il ministro sloveno.
“Quelli con i salari più alti contribuiranno più di quelli coi salari più bassi “, ha affermato il negoziatore principale dei sindacati del pubblico impiego Branimir Strukelj, dopo il raggiungimento dell’accordo che non specifica quali sono i tagli rispetto ai diversi livelli salariali.
I tagli saranno in vigore fino alla fine del 2014. Nuovi negoziati per ulteriori tagli si terranno “se qualcosa dovesse andare male”, ha aggiunto Strukelj.
Nel 2012 è stato già fatto un taglio ai salari dell’8 per cento sulla base di un accordo tra il precedente governo di centrodestra e i sindacati del settore pubblico. Questo ha permesso di far calare il deficit pubblico da 6,4 al 4 per cento del Pil.
I tagli alla spesa pubblica sono tra i principali elementi nel programma di riforme approvato la scorsa settimana per cercare di evitare che il paese debba ricorrere al salvataggio europeo. (LF)
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