I tagli lineari non hanno giovato alla Pubblica amministrazione e il blocco del turnover ha invecchiato il settore pubblico e spinto il precariato. Ne è convinto il ministro della Funzione pubblica, Gianpiero D’Alia, che, a margine del Forum P.A., ha spiegato: “In questi anni abbiamo avuto una serie di tagli lineari alla P.A.”.
Secondo il ministro “con il blocco del turnover abbiamo invecchiato la Pubblica amministrazione e incentivato il precariato. Abbiamo lasciato fuori dalla porta – ha aggiunto – tanti giovani che hanno vinto un concorso pubblico”. Ora “dobbiamo invertire questa tendenza”, ha concluso.
“Le riforme più importanti nella Pubblica amministrazione si attuano con il consenso e la complicità dei lavoratori”, ha aggiunto il ministro. Ad una settimana dall’incontro con i sindacati per affrontare le questioni aperte nella Pa., il ministro ha osservato: “C’è la necessità di aprire un tavolo serio e sereno con le organizzazioni sindacali. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità”. Inoltre in un momento come questo di “ristrettezze economiche, fare squadra ed essere solidali – ha aggiunto – per migliorare il sistema pubblico, significa offrire ai cittadini più servizi e al Paese una prospettiva di sviluppo”.
Infine, il ministro ha confermato il blocco dei rinnovi contrattuali anche pe ril 2014 e ha espresso la necessità di “responsabilizzare il sindacato, oggi il tempo delle rivendicazioni è finito”.
Al ministro ha risposto in tempo reale la Cgil. “Chiediamo al parlamento di esprimere parere negativo sul blocco dei contratti e al Governo di assumere le iniziative necessarie ad avviare la stagione dei rinnovi contrattuali a partire dal 2013”, e” il giudizio espresso oggi dal sindacato di corso d’Italia nel corso di un’audizione alla Camera.
“Continua, in maniera ossessiva, la scelta del Governo italiano di ridurre il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti pubblici”, affermano il segretario confederale della Cgil, Nicola Nicolosi, e i segretari generali di Fp e Flc, Rossana Dettori e Mimmo Pantaleo. Dopo le decisioni assunte dal governo Berlusconi, aggiungono i tre dirigenti sindacali, “ora siamo ancora alla riproposizione del blocco dei contratti, avviata dal Governo Monti e fatta propria dal Governo Letta, con un peggioramento che non consiste solo nella proroga della norma precedente, ma in una estensione della Pa a cui si applica il blocco della contrattazione. Ancora una volta – concludono – si evince un accanimento nei confronti dei pubblici dipendenti che non potrà che vedere una nostra risposta articolata e ferma”.