Via libera del Consiglio dei ministri al decreto legge per il rilancio dell’occupazione, a partire da quella giovanile. Il decreto lavoro prevede incentivi per i datori di lavoro per promuovere forme di occupazione stabile dei giovani fino a 29 anni, in attesa dell’adozione di ulteriori misure da realizzare anche attraverso il ricorso alle risorse della nuova programmazione comunitaria 2014-2020, che ammontano complessivamente a 800 milioni di euro. L’istituto, si legge nel provvedimento, è in via sperimentale.
Le assunzioni”devono comportare un incremento occupazionale netto e devono essere effettuate a decorrere dal giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto e non oltre il 30 giugno 2015″. L’incentivo è pari al 33% della retribuzione mensile lorda complessiva, per un periodo di 18 mesi, ed è corrisposto unicamente mediante conguaglio nelle denunce contributive mensili del periodo di riferimento, fatte salve le diverse regole vigenti per il versamento dei contributi in agricoltura. Il valore mensile dell’incentivo non può comunque superare l’importo di 650 euro per lavoratore.
Le risorse destinate al finanziamento dell’incentivo straordinario sono determinate nella misura di 500 milioni di euro per le regioni del Mezzogiorno, a valere sulle risorse derivanti dalla riprogrammazione dei programmi nazionali cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013 e sulla rimodulazione del piano di azione coesione, previo consenso per quanto occorra della commissione europea. E nella misura di 300 milioni di euro per le restanti regioni, a valere sui mezzi di copertura previsti dal decreto.
Inoltre, “al fine di promuovere l’alternanza tra studio e lavoro è autorizzata la spesa annua di 15 milioni di euro da destinare al sostegno delle attività di tirocinio curriculare da parte degli studenti iscritti ai corsi di laurea nell’anno accademico 2013-2014″.
Le università provvederanno all’attribuzione agli studenti delle risorse assegnate per le borse di studio per i tirocini sulla base di graduatorie formate secondo criteri di premialità, che riguardano “regolarità del percorso di studi; votazione media degli esami; condizioni economiche dello studente individuate sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente”.
Ciascuna università assegna le risorse agli studenti utilmente collocati in graduatoria fino all’esaurimento delle stesse, nella misura massima di 300 euro mensili a studente.
Per fronteggiare poi la grave situazione occupazionale” dei giovani del Mezzogiorno si provvederà, a valere sulle risorse derivanti dalla riprogrammazione dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali 2007-2013 e sulla rimodulazione del piano di azione coesione, al rifinanziamento per di alcune misure.
Queste misure riguardano l’autoimpiego e autoimprenditorialità (80 milioni di euro); l’azione del piano di azione coesione rivolta alla promozione e realizzazione di progetti promossi da giovani e da soggetti delle categorie svantaggiate per l’infrastrutturazione sociale e la valorizzazione di beni pubblici (nel limite di 80 mln); le borse di tirocinio formativo a favore di giovani che non lavorano, non studiano e non partecipano ad alcuna attività di formazione, di età compresa fra i 18 e i 29 anni. I tirocini comportano la percezione di un’indennità di partecipazione, conformemente a quanto previsto dalle normative statali e regionali, nel limite di 168 milioni di euro.
Il decreto si occupa anche dell’apprendistato:”in considerazione dell’eccezionale situazione di crisi occupazionale che richiede misure volte a restituire all’apprendistato il ruolo di modalità tipica di entrata dei giovani nel mercato del lavoro, entro il 30 settembre 2013 la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano adotterà linee guida volte a disciplinare le assunzioni con contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, effettuate entro il 31 dicembre 2015 dalle microimprese, piccole e medie imprese”.
Il decreto lavoro all’esame del Cdm ha l’obiettivo anche di “cogliere le opportunità di lavoro, su tutto il territorio nazionale, derivanti dall’iniziativa dell’Expo 2015 di Milano” attraverso una flessibilità regolata e sulla base di accordi-quadro nazionali tra sindacati e associazioni d’impresa più rappresentativi. In riferimento alle opportunità di nuova occupazione derivanti dalle iniziative “direttamente o indirettamente correlate all’Expo 2015 di Milano”, si legge nella bozza, sindacati e associazioni d’impresa “comparativamente più rappresentative sul piano nazionale” possono definire, attraversi un accordo-quadro nazionale o contratti collettivi di lavoro nazionali operanti non oltre il 30 giugno 2016, “iniziative e misure straordinarie” relative ad alcuni istituti nel rispetto dei limiti e delle condizioni indicati dal decreto.
Questi riguardano l’assunzione di lavoratori intermittenti; lavoratori di qualsiasi età con contratto di lavoro subordinato; utilizzazione della somministrazione di lavoro a tempo determinato; elevazione a 5mila euro del limite di 2mila euro di compensi per lavoro accessorio prestato nei confronti di committenti imprenditori commerciali o professionisti; stipulazione di contratti di collaborazione coordinata e continuativa con individuazione del progetto tramite rinvio alla specifica causale ‘Expo 2015’.
Il decreto prevede anche anche l’Inps provvederà al monitoraggio della spesa per la stabilizzazione dei giovani prevista dal decreto lavoro.
“In caso di insufficienza delle risorse – si legge nel documento – l’Inps ne fornisce immediata comunicazione ed esaurisce le domande privilegiando quelle con data di assunzione più risalente”. Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione, l’Inps adeguerà le proprie procedure informatizzate allo scopo di ricevere le dichiarazioni telematiche di ammissione all’incentivo e di consentire la fruizione dell’incentivo stesso.
Entro il medesimo termine l’Inps, con propria circolare, disciplinerà le modalità attuative dell’incentivo.
Per dare “tempestiva ed efficace attuazione” a decorrere dal 1 gennaio 2014 al programma europero Youth Guarantee, nonché di “promuovere la ricollocazione dei lavoratori beneficiari di interventi di integrazione salariale relativi, in particolare, al sistema degli ammortizzatori sociali in deroga” viene istituita presso il ministero del Lavoro un’apposita struttura di missione. La struttura opera in via sperimentale, in attesa della definizione del processo di riordino sul territorio nazionale delle competenze in materia di servizi per l’impiego e dell’istituzione di un’Agenzia per l’impiego a livello nazionale. (LF)