“Dall’inizio della crisi nel 2007 la spesa delle famiglie è calata del 13% e la fotografia scattata oggi dall’Istat non fa altro che confermare lo stato di profonda e prolungata crisi della domanda interna e il crescere del disagio sociale”. Questa l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio ai dati diffusi oggi dall’Istat. “Allargando l’orizzonte temporale – si legge in una nota – dall’inizio della crisi a oggi i dati sui consumi delle famiglie evidenziano i settori e i segmenti di popolazione colpiti in misura più significativa da questa crisi”.
“Infatti – sostiene Confcommercio – tra il 2007 e il 2012, la spesa media mensile delle famiglie dei lavoratori in proprio (chi gestisce una piccola azienda partecipandovi con il proprio lavoro manuale, i soci di cooperativa e i coadiuvanti, i collaboratori occasionali e quelli coordinati e continuativi) si è ridotta in termini reali del 20,6%, a fronte del 12,9% del totale delle famiglie. Per gli operai la spesa media mensile si è ridotta dal 2007 del 16,2% in termini reali, a conferma che è il mondo del lavoro che sta nel mercato ad aver patito di più la lunga e profonda crisi nella quale ancora il paese si dibatte”.
“Tra i segmenti di consumo che sono stati particolarmente colpiti – conclude la nota – vi sono l’abbigliamento e le calzature, il cui calo sfiora il 30% per il totale delle famiglie e arriva quasi al 36% per le famiglie dei lavoratori in proprio”. (LF)