Lo sviluppo delle reti è essenziale per la competitività del paese. Lo sottolineano le tre federazioni della Cisl, delle Comunicazioni (Fistel), dell’Energia (Flaei) dei Trasporti (Fit) nel corso di un convegno dal titolo “La strategia delle Reti per lo sviluppo del Paese”, in cui hanno proposto a imprese e governo un patto per far ripartire lo sviluppo attraverso l’ideazione di un piano strategico che rimetta al centro le reti, materiali e immateriali, “fondamenta di ogni attività sociale e produttiva”, come si sottolinea nella relazione curata dei tre sindacati della Cisl.
I sindacati, infatti, chiedono alle imprese di avviare un confronto sulle opportunità dei sistemi a rete del Paese, con l’obiettivo di una maggiore integrazione e di uno sviluppo sostenibile.
Per ottenere ciò chiedono alle imprese una sinergia in tema di ricerca e innovazione, nonché di elementi che possano favorire il protagonismo sul mercato internazionale, in particolare quello europeo, per migliorare la competitività del sistema Italia, aumentando la qualità dei servizi, diminuendo i costi, incrementando i livelli di produttività.
Fondamentale il ruolo del governo, che dovrebbe intervenire attraverso le concessioni per i sistemi infrastrutturali a rete, con il doppio scopo di favorire la collettività e permettere agli imprenditori di svilupparsi e competere.
Infine, nella relazione introduttiva al convegno, le tre federazioni della Cisl puntano i riflettori sul tema della partecipazione e di un nuovo ruolo del lavoro nell’impresa. Infatti a loro avviso, un’innovativa governance d’impresa potrebbe favorire i due livelli cruciali della partecipazione: la prima quella dei lavoratori nelle imprese, l’altra quella dei cittadini che spesso sostengono il mercato ma non hanno alcuna rappresentanza.
Al convegno sono intervenuti anche rappresentanti del mondo imprenditoriale che hanno espresso la loro disponibilità a costruire insieme ai sindacati un percorso che possa rafforzare le reti di comunicazione e hanno ribadito l’importanza di una maggiore sicurezza sul fronte politico per far ripartire il processo di sviluppo. Per i rappresentanti delle imprese, infatti, non è più possibile assistere a continui cambi delle regole dovuti all’alternanza dei governi. Occorre una nuova logica che metta al centro gli investimenti e la competitività. (FRN)