Per l’Ugl sarebbe una scelta sbagliata da parte dello Stato quella di dismettere il suo prezioso patrimonio industriale proprio in un momento in cui l’Italia sta assistendo a un processo di desertificazione delle attività produttive da parte dei privati, “perché o non ce la fanno a investire o perché preferiscono andare in Paesi più convenienti del nostro”. Questo il commento del Segretario Generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, alle parole del ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, il quale ha dichiarato di non escludere la vendita delle quote di Eni, Enel e Finmeccanica per ridurre il debito pubblico.
“Siamo contrari – spiega Centrella – anche perché una privatizzazione così ingente e strategica non può avere come obiettivo quello di fare cassa, in quanto si tradurrebbe in una mera svendita, quindi in un indebolimento della nostra ricchezza. Un’operazione del genere si può immaginare e giustificare solo se messa al centro di un grande progetto industriale per l’Italia, nel quale siano state ben individuate nuove, ambiziose frontiere produttive e occupazionali e siano stati scelti strumenti efficaci per agevolare o attrarre nuovi investimenti”.