“Nonostante quella di oggi sia la flessione di minore intensità da due anni a questa parte, stiamo ancora aspettando di uscire da una recessione che continua a colpire duramente famiglie e imprese”. Questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio alle stime del Pil diffuse oggi dall’Istat.
“Certamente – si legge – dopo il -0,9% del quarto trimestre 2012 e il -0,6% del primo trimestre di quest’anno, la variazione odierna, limitata a due decimi di punto, è un segnale che, pur valutato con estrema cautela, indica la possibilità che nella seconda metà dell’anno possa avviarsi un primo, parziale miglioramento del tono economico generale. Si conferma, dunque, tutta la necessità e l’urgenza di evitare inasprimenti dal lato delle entrate fiscali ed adottare, invece, misure, a cominciare dalla definitiva cancellazione dell’aumento dell’Iva e dalla sospensione dell’Imu, che possano favorire e accompagnare questo tenue risveglio”. “Se nei restanti due trimestri dell’anno in corso – prosegue – si realizzasse un’inversione di tendenza, con Pil stabile o in modestissima crescita congiunturale di 1-2 decimi di punto la flessione media annua rispetto al 2012 si attesterebbe intorno al -1,6%, un dato sicuramente migliore delle recenti revisioni al ribasso della crescita italiana diffuse dai principali organismi nazionali e internazionali, con innegabili effetti positivi sulla stabilità dei conti pubblici in termini sia di indebitamento netto, sia di debito pubblico in rapporto al Pil”.