“Qualora all’incontro previsto per il 16 settembre ci trovassimo di fronte ad una disdetta unilaterale e anticipata del contratto, l’Abi commetterebbe un grave errore a cui risponderemo unitariamente con la mobilitazione e con lo sciopero”. E’ quanto afferma il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, in merito all’ipotesi circolata della disdetta del contratto nazionale di lavoro decisa dall’Associazione bancaria italiana oggi nel corso del suo esecutivo.
“Continuo a pensare – prosegue – che Abi dovrebbe invece valorizzare il patrimonio storico di relazioni industriali della categoria, assumendo l’impegno, nella crisi del paese e nella difficile situazione del settore, di dare priorità alla difesa dei posti di lavoro e dell’occupazione, valorizzando il contratto e non mettendolo in discussione”.
Per questa ragione, continua il leader della categoria del credito della Cgil, “il buon esempio dato dai nostri sindacati confederali, con il documento sottoscritto una settimana fa con Confindustria sui temi dell’occupazione e della crescita, rappresenta la direzione da seguire anche per chi, come i banchieri, dovrebbe guardare con più attenzione a come riaprire i rubinetti del credito per far ripartire gli investimenti e l’occupazione. Non c’è ragione alcuna – conclude Megale – per esasperare le relazioni industriali, proprio quando il paese ha bisogno di unità e di coesione, scegliendo irresponsabilmente la strada della disdetta del contratto nazionale”.
Dello stesso parere Massimo Masi, segretario generale della Uila, secondo il quale “la notizia della disdetta anticipata del contratto, per altro da rendere nota il giorno della convocazione per parlare del Fondo di Solidarietà, dimostra la
cecità del gruppo dirigente di Abi che con un colpo solo cancellano anni di buone relazioni
sindacali”.