Due emendamenti alla legge di stabilità vogliono estendere la cosiddetta “no tax area” ai redditi ai fini Irpef dei soggetti che dichiarano fino a 12mila euro. Attualmente il tetto è di 8mila euro all’anno per i lavoratori dipendenti e 7.500 per i destinatari di assegno previdenziale. Si tratta di due modifiche provenienti una dalle file del Pdl (prima firmataria Anna Cinzia Bonfrisco), l’altra da quelle del Pd (primo firmatario Giancarlo Sangalli), atte a cambiare il cuneo fiscale. La copertura, circa 1,8 miliardi di euro, si otterrebbe da tagli di spesa delle amministrazioni pubbliche. In base ai testi, le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione e le società controllate dalle stesse amministrazioni “non possono effettuare spese per consumi intermedi di ammontare superiore al 70% della spesa sostenuta” nel 2012. Secondo la relazione tecnica la copertura di 1,8 miliardi non considera “la perdita di gettito dei Comuni e delle Regioni per effetto della riduzione delle entrate relative alle addizionali comunali e regionali all’Irpef”. Stefano Fassina però frena: ieri si è detto scettico perché è presto per parlare di intesa tra Pd e Pdl sull’ampliamento della “no tax” area per i redditi fino a 12mila euro. Il viceministro all’Economia di fatto bocciava l’idea: l’operazione, ha affermato, è “molto costosa e non è finalizzata soltanto ai redditi più bassi”. Oggi, però, torna sulla questione e dice: “Valuteremo gli emendamenti”.
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