“In tutti i paesi, a parità di reddito, il pensionato paga meno del dipendente, in una misura oscillante fra i -135 euro della Francia e i -2.125 della Germania”. quanto emerge da uno studio di Confesercenti che confronta il rapporto tra fisco e pensioni in Europa, e che verrà trattato domani, nel corso dell’Assemblea Fipac Confesercenti. “Si va dagli oltre 4 mila euro sopportati dal pensionato italiano ai 39 a carico del pensionato tedesco”.
Secondo l’associazione, l’importo delle detrazioni d’imposta riconosciute ai pensionati (1725 euro al di sotto dei 75 anni e a 1783 euro oltre 75 anni) è inferiore a quello previsto a favore dei redditi da lavoro dipendente (1840 euro); “nel nostro Paese non vi è traccia dei trattamenti impositivi agevolati che sono riconosciuti nella quasi generalità dei paesi europei, ricorrendo a deduzioni maggiorate e, talora, esentando parzialmente dall’imposta sul reddito l’importo della pensione”.
La pensione è pari a 1,5 volte il trattamento minimo: solo il pensionato italiano paga le imposte (che decurtano di oltre il 9% la sua pensione), mentre altrove non si subisce alcun prelievo, a motivo dell’operare di specifici trattamenti agevolativi. “Accade così che il pensionato subisca un maggior prelievo rispetto al dipendente e che tale extra imposta sia più forte tanto più la pensione è bassa: 72 euro per una pensione pari a tre volte il minimo e 131 rispetto alla pensione d’importo inferiore. Succede lo stesso altrove? Assolutamente no; anzi, avviene esattamente il contrario”.