La settimana prossima ci sarà l’apertura di uno sportello di orientamento e di informazione a Tunisi per i lavoratori che intendono venire in Italia a svolgere un impiego. Lo hanno annunciato in una conferenza stampa la Flai Cgil e l’Inca, il patronato della Cgil. Questa collaborazione, ha spiegato il segretario generale Flai Stefania Crogi, non è perché “si vogliono spezzare le catene che si creano per i lavoratori immigrati, ma è perché si vuole impedire che queste catene si formino fin dal principio”. “I lavoratori stranieri vessati dalle leggi italiane sono troppi, anche perché non sono consapevoli di quali siano i loro diritti e non sanno a chi rivolgersi” ha detto Morena Piccinini, presidente Inca. Lo sportello informativo serve per dare “una tutela completa”. Si parte dalla Tunisia non solo perché sono tanti i lavoratori che provengono da lì, ma anche perché questo paese ha una convenzione bilaterale con l’Italia. “I lavoratori tunisini possono esercitare dei diritti, ma non ne sono consapevoli, ha continuato la Piccinini. Ogni diritto non esercitato sono soldi risparmiati nelle casse pubbliche. Noi vogliamo renderli consapevoli di tutto ciò”.
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