Si è rotta la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale del settore Gomma-Plastica tra le organizzazioni sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uilcem e la Federazione Gomm-Plastica. Il Diario del lavoro ha intervistato il segretario generale di Femca-Cisl, Sergio Gigli, in merito alla trattativa.
Gigli, perché si è rotta la trattativa?
Sostanzialmente si è abbassata la qualità delle relazioni industriali, e inoltre sottolineo che non si è presentata neanche l’associazione industriali di Torino; il pensiero che mi viene è che loro abbiano delle fratture interne.
Quali sono stati i punti di rottura?
Alcune loro richieste le abbiamo accolte, per riuscire a venirci incontro. Ma se facciamo una concessione o accettiamo le loro richieste, che portano all’incremento della produttività delle aziende, ci devono riconoscere le nostre esigenze.
Per fare un esempio, il turno notturno incentiva la presenza e quindi la produttività, ma quando abbiamo chiesto un aumento di un euro, in aggiunta alle maggiorazioni previste, hanno risposto di no.
Ci sono altri nodi che non siete riusciti a sciogliere?
Abbiamo chiesto 130 euro per il recupero del potere di acquisto dei salari, considerando, per colpa della crisi gli scostamenti tra l’inflazione prevista e quella reale, per tre anni, e consideri che un anno è già passato. Nonostante questo, hanno risposto negativamente. Stessa risposta anche per l’incremento paritario sullo 0,20% sulla previdenza complementare.
Ci sono dei punti nei quali non potrete fare concessioni?
Guardi, noi abbiamo presentato una piattaforma, dove indichiamo a nostro avviso le riforme necessarie. E, francamente, non stiamo facendo richieste folli.
Adesso come vi muoverete?
Stiamo organizzando una manifestazione di carattere nazione. Però se ci pensiamo un attimo, quanto costerà ai lavoratori e alle imprese questo sciopero?
E quindi cosa si dovrebbe fare?
Tutti dovrebbero fare un passo in avanti, se ci fossero delle relazioni adeguate sarebbe più semplice, noi non volevamo arrivare a questo. Eravamo entrati nel negoziatocon la speranza di uscire con il contratto firmato.
Emanuele Ghiani