È in corso alla Corte Costituzionale l’udienza pubblica sulla legge elettorale. Il giudice relatore Giuseppe Tesauro sta esponendo il caso, poi la parola passerà ai ricorrenti, tra cui lo stesso avvocato Aldo Bozzi, promotore dell’azione contro il “Porcellum” giunta fino in Cassazione e rinviata dalla Suprema Corte alla Consulta. Tesauro ha elencato i diversi elementi di criticità del Porcellum già rilevati dalla Cassazione
“La legge Calderoli aveva come scopo quello di distruggere la Costituzione. I cittadini elettori vengono ridotti a mandrie da voto”. Ha dichiarato l’avvocato Claudio Tani, che rappresenta i cittadini che hanno fatto ricorso contro il Porcellum parlando davanti alla Consulta.
Al centro dei rilievi degli avvocati ‘accusatori’ del Porcellum il premio di maggioranza alla Camera e l’esclusione delle preferenze. “I partiti – ha aggiunto Tani- devono fare liste di candidati e non di già eletti, e’ l’elettore che deve incidere sulla composizione delle Camere altrimenti c’è una violazione dell’articolo 49″, inoltre quanto al premio di maggioranza ” abbiamo visto il clamoroso fallimento della legge sul profilo della governabilità che non è assicurato dal premio di maggioranza ma dai partiti”.
“I cittadini che hanno promosso il ricorso – ha concluso Tani – non hanno preteso affatto che la Consulta dovesse dire come doveva essere la legge elettorale, nessuno di noi si è mai posto il problema di riscrivere la legge, provocando una lesione di altri poteri e organi”.