Il ministero del lavoro e delle politiche sociali rende pubblici i dati dell’attività di vigilanza per la sicurezza sul lavoro dai quali emerge una situazione preoccupante. Nel periodo gennaio-settembre 2013 sono state ispezionate 101.912 aziende, in 56.003 pari al 55% di quelle controllate, sono stare riscontrate delle irregolarità quali: sfruttamento extracomunitari clandestini, elusione contributiva e mancata sicurezza sul lavoro. Le ispezioni hanno consentito di individuare 91.109 lavoratori irregolari, di cui 32.548 totalmente in nero, riguardanti maggiormente i settori di Agricoltura e Edilizia. Fenomeni quali: appalti illeciti, violazioni della disciplina in materia di orario di lavoro, l’uso non corretto del contratto di somministrazione, colpiscono in media circa 10 mila lavoratori. Violazioni rispetto alle norme di prevenzione e sicurezza del lavoro sono state riscontrate in 24.316 ma subiscono una leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In aumento invece il numero delle “riqualificazioni” dei rapporti di lavoro, che avvengono nel caso in cui l’ispettore giudica diversamente un rapporto di lavoro, sia dipendente sia autonomo, come nel caso delle collaborazioni a progetto non genuine e delle false partite Iva. Le riqualificazioni nel periodo gennaio-settembre 2013 sono 14.520, corrispondenti a circa il 26% dei lavoratori irregolari, con un aumento di 6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le sanzioni per le irregolarità riscontrate ammontano complessivamente a 78,1 milioni di euro, con una diminuzione di circa 13 milioni di euro (-14,2%) rispetto all’anno precedente.
A.T.