Il sindacato dei chimici, tessili ed elettrici della Cgil reasce alla crisi che sta devastando il paese. Emilio Miceli, segretario generale Filctem-Cgil, parlando a Roma davanti all’assemblea nazionale di oltre 500 tra quadri e delegati delle organizzazioni, provenienti da tutte le regioni d’Italia e dalle imprese in crisi dei settori della chimica, del tessile, dell’energia e delle manifatture, ha dichiarato: “Dal 2008 ad oggi, ha esordito Miceli, la crisi ha già coinvolto nei nostri settori oltre 180.000 lavoratori (70.000 nel settore tessile, 12.000 nell’industria farmaceutica, più di 6.000 nella raffinazione, ecc.). Per lo più si tratta di licenziamenti, mobilità, esuberi, cassa integrazione, processi di ristrutturazione, contratti di solidarietà. Miceli sostiene che per risollevare le sorti dell’economia reale occorre sciogliere alcuni nodi che oggi impediscono all’Italia di essere un paese attrattivo per gli investimenti di capitale. Per questo occorre urgentemente intervenire in questi settori: ricapitalizzazioni e finanziamenti da parte delle banche all’economia reale, interventi del pubblico su ricerca e sviluppo, investimenti dei proventi della tassazioni sui redditi milionari per la green economy, moratoria sugli aumenti dei costi dell’energia per almeno tre anni e il potenziamento del trasporto ferroviario delle merci. Infine, fa notare Miceli, la crisi sta investendo anche il settore elettrico, che ha fatto scendere la produzione del 6,3% nel solo 2012. Si rischia il collasso anche in questo settore, per questo il segretario generale della Filctem ha chiesto un incontro urgente al ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato.
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