Si dice ottimista Marchionne per l’operazione Chrysler, rispondendo al direttore di Repubblica, Ezio Mauro, in un’ intervista a proposito dell’indebitamento del gruppo dopo l’acquisizione del 100% di Chrysler. La nuova società Fiat Chrysler “avrà un nome nuovo, la fusione avverrà con l’approvazione del dividendo Chrysler di 1,9 miliardi. La nuova società sarà quotata a Milano dove c’è un accesso più facile ai capitali. Il mercato più fluido è quello di New York, ma deciderà il cda”. “L’America , continua Marchionne, ci dà valore. Rilanciamo l’Alfa e tutti gli operai rientreranno. Il futuro è questo. Puntiamo sulla fascia medio-alta e le accuse sul debito di Moody’s non mi preoccupano”. Marchionne sostiene che l’America: “ha creduto nelle nostre idee e ci ha aperto le porte. Lì, a differenza che da noi, il cambiamento piace. La cura ha funzionato e il mercato è ripartito prima del previsto. Abbiamo restituito al governo americano tutti i soldi che aveva messo in Chrysler”, e aggiunge: “Non è una conquista, abbiamo creato una cosa nuova”.
Secondo Marchionne “questa operazione ha permesso la sopravvivenza dell’industria italiana in un mercato dimezzato. Ora possiamo ripartire con reti e basi piu’ forti”. Per l’ad Fiat “la capacità italiana di produrre sostanza e qualità, di lavorare e costruire è enormemente più apprezzata all’estero che da noi”.
“Usciremo dal ‘mass market” , ha annunciato Marchionne, per andare nella fascia Premium con Alfa e Maserati.”. E parlando dell’occupazione, l’ad di Fiat ha spiegato in dettaglio che “A Mirafiori-Grugliasco si faranno le Maserati. A Melfi le 500 X e piccole Jeep. A Pomigliano le Panda. A Cassino ci sarà il rilancio dell’Alfa, vera scommessa del nuovo piano produttivo. “Mi impegno, conclude riferendosi agli operai, quando il piano sarà a regime, la rete industriale italiana sarà piena, naturalmente mercato permettendo, a far rientrere tutti”.
Il sindacato vende Chrysler alla Fiat e Marchionne lo paga con i fondi Chrysler
di Giordano Silvini - Università della Calabria