Nella serata di martedì 14 gennaio 2014 i sindacati del settore gas-acqua Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e Confindustria-Energia, Anfida, Anigas, Assogas, Federestrattiva, Federutility-Confservizi hanno siglato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto il 31 dicembre 2012. L’accordo riguarda il periodo “gennaio 2013 – dicembre 2015” e prevede un aumento sui minimi di 143 euro (V livello) per i 50.000 dipendenti delle oltre 600 imprese pubbliche e private del settore acqua-gas. L’aumento verrà suddiviso in tre tranches: dal 1 gennaio 2014, 60 euro; dal 1 gennaio 2015, 40 euro; dal 1 luglio 2015, 43 euro, prevista anche una quota “una tantum” di 300 euro che coprirà i 12 mesi di vacanza contrattuale. Il montante salariale 2013-2015 è di 3321 euro, comprensivo di due quote di 240 euro ciascuna che vanno ad aggiungersi alla produttività 2014-2015. Gabriele Valeri, segretario nazionale Filctem-Cgil, si dice soddisfatto per il risultato raggiunto: “Finalmente abbiamo superato la diversità del montante tra gas e acqua, uno dei leit-motiv che aveva più volte ostacolato il confronto, insomma, un risultato di tutto rispetto che rappresenta una concreta risposta in difesa del potere di acquisto dei lavoratori in un settore anch’esso duramente colpito dalla crisi in atto”. Sottolinea inoltre il sindacato: ” L’intesa, che sarà subito sottoposta al vaio delle assemblee dei lavoratori, migliora anche diverse parti normative privilegiando lo strumento dell’apprendistato professionalizzante per l’accesso al lavoro dei giovani”. Inoltre è stata definita una norma unica per tutte le aziende pubbliche e private del settore che regola la reperibilità sia per la parte normativa che economica. Di rilievo poi l’entrata in vigore dal 1 luglio 2015 del nuovo sistema classificatorio che dovrà unificare l’intera filiera gas-acqua e riconoscere l’apporto professionale individuale: dopo sei mesi (1 gennaio 2016) dall’entrata in vigore del nuovo sistema cesserà l’attuale istituto degli scatti di anzianità. Infine, anche sul versante del “welfare contrattuale” integrativo, una novità di rilievo: fin dall’inizio del rapporto di lavoro, i giovani assunti a tempo determinato e con contratto di apprendistato potranno fruire sia dei fondi di previdenza che di sanità integrativi.
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