Tra il 2005 e il 2013 l’inflazione per le famiglie con la spesa media più bassa è aumentata del 21,8%, a fronte del 17,7% registrato per i nuclei con la spesa più alta e del 19% dell’indice generale. Secondo i dati resi noti dall’Istat, negli ultimi anni il carovita ha colpito soprattutto le fasce di popolazione più povere e solo in misura minore quelle più ricche. Nell’ultimo anno però si è verificata un’inversione di tendenza. L’inflazione nel 2013 ha infatti rallentato sensibilimente, e lo ha fatto soprattutto grazie ad un alleggerimento del carovita per le famiglie che spendono meno, quelle cioè meno abbienti. Per questa fascia di popolazione, secondo le rilevazioni dell’Istat, l’inflazione è passata dal 2,5% del primo trimestre allo 0,4% del quarto. Invece, per le famiglie che spendono di più, quelle più abbienti, il calo sempre nel 2013 è stato più contenuto, dall’1,8% allo 0,8%. “La variazione media annua 2013, spiega l’Istat, ha visto chiudersi la forbice che si era aperta nel 2012”, a svantaggio dei nuclei più poveri.
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