“Né con Letta né con Squinzi, il nostro faro è l’occupazione.” Lo ha affermato il leader della Cgil, Susanna Camusso, a margine di un convegno questa mattina a Bergamo, commentando il botta e risposta di ieri tra il premier e il numero uno di Confindustria. Squinzi, intervenendo alla trasmissione di rai Tre In mezz’ora, aveva lanciato un ultimatum: “o il governo cambia passo, o meglio tornare a votare’’. A scatenare la polemica erano state le parole rassicuranti pronunciate dal premier Letta in un intervista ad Al Arabica, nella quale affermava che «la crisi è finita in Europa e in Italia». Del tutto in disaccordo il presidente di Confindustria, che ha invece segnalato il rischio concreto di una desertificazione industriale: «Le previsioni sulla crescita economica non consentono ottimismo –ha ribattuto Squinzi- dalle proiezioni del nostro Centro studi, che ha azzeccato le previsioni negli ultimi anni, il Pil, dopo il calo del 2,4 nel 2012, e dell’1,8 l’anno scorso, prevede un modestissimo +0,6-0,7 per quest’anno”. D qui, l’invito al governo a darsi una mossa, o a ridare la parola agli elettori. A sua volta, Camusso ha detto che non sara’ certamente la Cgil a prendere le difese dell’esecutivo: “finora le politiche che ha fatto il governo non sono politiche che affrontano il tema dell’occupazione e delle ripresa ripresa: o ci sono scelte che si dedicano al lavoro o certo non saremo noi a difendere questo governo”. Ma questo, avverte, non significa schierarsi al fianco di Confindustria: “la misura della ripresa del paese si chiama occupazione, finchè continuano a esserci questi risultati e tante imprese che annunciano ulteriori riduzioni, per noi non ci sono sintomi di ripresa”.