“Ho bisogno di assumere 45 persone. Entro 20 giorni apro il mio nuovo locale a Milano. Da quando ho iniziato le selezioni, a marzo 2013, è passato quasi un anno e ho trovato solo cinque curricula adatti”. Chi parla e’ Rocco Princi, self made man che trent’anni fa ha creato una catena di ristoranti di successo. Oggi si sfoga col Corriere della Sera, a cui rivela: “ Cerco giovani con passione e voglia di fare. Cuochi, camerieri. Li vorrei italiani e invece si candidano solo stranieri. Per la posizione di barman mi sono arreso: ho “arruolato” un ragazzo che lavorava in un hotel di Hong Kong”. Ma quali sono questi requisiti cosi’ introvabili? Pinci la racconta cosi’: “Fare il cameriere non è un ripiego. Cerco dipendenti che non siano soltanto bravi. Devono anche avere una passione autentica per il proprio lavoro, che sappiano sorridere e far sentire i nostri clienti come principi”. Ed e’ per questo, insiste, che i candidati al posto latitano: ‘’A Londra non ho problema a trovare personale volenteroso, determinato e all’altezza. In gran parte sono italiani che si trasferiscono per mille sterline al mese. A Milano, per lo stesso orario di lavoro, in proporzione guadagnano di più, se si tiene conto che da noi il costo della vita è più basso. Ma qui rimboccarsi le maniche in sala è considerato un mestiere di serie B. Ecco, forse sta un po’ risalendo la professione del cuoco, grazie a certi reality in tv. Ma sono mestieri in cui riesce solo chi è davvero motivato”. Poi c’è il problema degli orari. “E’ chiaro che tenendo aperto 24 ore su 24 ho bisogno di persone disposte a lavorare su turni anche di notte. E poi di sabato e di domenica. E anche questo è scoraggia molti”. Quanto alle retribuzioni offerte in cambio del grande “entusiasmo” richiesto, pero’, Pinci si tiene parecchio sul vago: ‘’si parte col minimo contrattuale, e chi merita viene ricompensato. Nei miei negozi ho gente che arriva a guadagnare anche 2.500/3.000 euro netti al mese”. Vale la pena di notare che nei moltissimi commenti che lo sfogo del ristoratore ha ottenuto sul sito del Corriere, ben pochi sono quelli ”solidali”: per lo piu’ le repliche sostengono che se il signor Princi non trova personale forse e’ per motivi differenti da quelli che racconta. Piu’ probabilmente – e’ l’opinione che va per la maggiore sul sito- il vero motivo e’ che chiede troppo e paga troppo poco.
N.P.