Attualmente il MOF (miglioramento offerta formative, ndr) dovrebbe avere a disposizione 984 milioni di euro, al netto dei soldi prelevati dall’ultima legge di stabilità (legge 147/2013) e dell’ultima contrattazione nazionale che, in deroga al blocco contrattuale, ha garantito l’erogazione degli scatti stipendiali per il 2010 e per il 2011 (Contratto nazionale del 13 marzo 2013), poi bloccata e di nuovo reintegrata dal decreto legge n. 3/2014, adesso in sede di conversione. Ma a seguito dell’intesa tra il Miur e alcune organizzazioni sindacali rappresentative, denuncia l’Anief-Confedir, sono stati accantonati 463 milioni di euro residui per il pagamento degli scatti relativi al 2012. Il Mof si riduce quindi di oltre 1/3, passando dai 1.480 milioni del 2010/2011 ai 521 milioni effettivamente sbloccati per 2013/2014
Il MOF viene utilizzato per pagare fondo d’istituto, corsi di recupero, turni notturni nei convitti, incarichi extra per il personale Ata, funzioni strumentali per attuazione del Pof, progetti, ore eccedenti per pratica sportiva o sostitutive dei colleghi assenti, aree a rischio sociale o immigratorio..
“Il sacrificio serve per pagare scatti al personale della scuola, ma rimangono fuori Ata, dirigenti e soprattutto i precari, sottolinea l’Anief-Confedir, nonostante una prossima salatissima multa dell’Europa per reiterazione illegittima dei contratti a tempo determinato”.
Per Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, “il governo deve comprendere che rispetto a un tasso di inflazione dell’11,9%, registrato negli ultimi dieci anni al netto di aumenti di stipendio fermi al 9%, non può pretendere di pagare gli aumenti stipendiali, in deroga al blocco, grazie al taglio di risorse che servono per migliorare i servizi resi alle famiglie. Il presidente degli Stati Uniti, conclude Pacifico, lo ha dimostrato di recente quando ha deciso di aumentare del 25% la paga oraria di alcuni dipendenti (da 7 a 10 dollari) dell’amministrazione con risorse aggiuntive e non con nuovi tagli”.
Alla vigilia dell’audizione parlamentare presso la VII Commissione del Senato (5 febbraio 2014), l’Anief-Confedir chiederà sia il rispetto della normativa comunitaria e del principio di non discriminazione formulato sull’applicazione della direttiva comunitaria 1999/70 nei confronti dei supplenti della scuola, sia il rispetto dei concorsi superati dal personale Ata “che ha svolto mansioni superiori e dei dirigenti scolastici che hanno diritto a una retribuzione di risultato variabile, precisa Pacifico, come identificata dalla contrattazione nazionale”.