Le novità sull’apprendistato introdotte nel decreto lavoro sono positive secondo la Coldiretti. Delineano infatti “un approccio molto pragmatico all’emergenza occupazionale del settore giovanile accompagnandolo con finalmente un deciso taglio alla burocrazia ed una determinata volontà a rilanciare l’istituto”, ha affermato in un’audizione in commissione lavoro il responsabile lavoro dell’organizzazione Romano Magrini.
Secondo Coldiretti, “il ricorso alla forma scritta per il solo contratto e patto di prova, che rappresentano un importante segnale di semplificazione burocratica, devono poter essere solo l’inizio di un nuovo rapporto dell’impresa con l’amministrazione pubblica. Il superamento delle soglie di conferma in servizio e la discrezionalità dell’offerta formativa pubblica lasciano certamente spazio all’avvio di un nuovo modo di intendere l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani”.
Resta, secondo Coldiretti, “per il settore agricolo la problematica del de minimis”: la legge di Stabilità ha introdotto uno sgravio contributivo triennale ma lo sgravio soggiace alle regole comunitarie sugli aiuti di stato e per accedervi l’impresa agricola non deve aver usufruito nei tre anni precedenti l’assunzione di contributi superiori a 15mila euro: questa soglia “preclude alle imprese agricole l’accesso alla misura agevolativa ponendo quindi l’impresa agricola in una condizione di handicap rispetto ad altri soggetti”, ha concluso Coldiretti.