Dopo il fallimento del confronto tra sindacati di categoria e azienda, i lavoratori del gruppo sciopereranno il 18 aprile e il 2 maggio. A infiammare la protesta anche le recenti polemiche sui bonus e le “prebende” per il dott. Cucchiani che Intesa Sanpaolo, spiegano i sindacati “ancora una volta, vuol far ricadere il peso dei risparmi solo sui lavoratori”.
Il confronto, secondo le organizzazioni sindacali, serviva a governare le ricadute “dell’ennesima” operazione di taglio del costo del lavoro proposto dall’azienda, al fine di poter accedere ai trattamenti previsti per i dipendenti del gruppo Intesa Sanpaolo.
Il sindacato di categoria Uilca respinge le soluzioni comunicate dall’azienda e dal gruppo Intesa Sanpaolo con lettera del 17 marzo, tramite la quale comunicano il completo smantellamento delle previsioni normative ed economiche aziendali dal prossimo 1° maggio e prospettano possibili 50 licenziamenti.
“È indispensabile che l’azienda riveda la sua posizione, sottolinea il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, estremamente penalizzante per i lavoratori di banca Monte Parma e contraria a una logica di positive relazionisindacali. È necessario consentire la riapertura di un confronto, conclude il sindacalista in una nota, che abbia come prioritario obiettivo l’individuazione di misure socialmente sostenibili nell’ambito del gruppo Intesa Sanpaolo, analogamente a quanto concordato in casi analoghi, anche recenti”.