Dopo la presentazione a Detroit del piano industriale di Fiat Chrysler 2014-2018, serve un “confronto nel merito” tra sindacati e azienda, per verificare gli impegni presi, stabilimento per stabilimento. Lo ha detto il segretario della Fiom, Maurizio Landini, che a margine del congresso nazionale della Cgil a Rimini ha chiesto che si ripristinino le relazioni tra le parti “in modo corretto”.
Davanti al “quadro” delineato dall’amministratore delegato di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, secondo Landini “è necessario avere la possibilità che si sviluppi un confronto di merito in cui gli impegni, stabilimento per stabilimento, siano delineati e definiti dentro un sistema di confronto e relazioni che si ripristinino nel nostro paese in modo corretto”.
Nella conferenza stampa il leader del metalmeccanici ha fatto notare che “nella strategia” presentata a Detroit “non c’è alcuna indicazione sul fatto che rispetto ad un segmento di mercato innovativo – come le auto elettriche e ibride – in cui altri gruppi e case automobilistiche stanno facendo scelte di investimento”.
“Visto che il 60% delle persone che lavorano negli stabilimenti sono in cassa integrazione, cioè non stanno lavorando – ha aggiunto – sentirci dire che dobbiamo stare tranquilli perché nel 2018 gli impianti saranno al 100% saturi” è ambiguo: infatti “non vorremmo che fossero saturi perché una parte dei lavoratori viene messa fuori perché quei volumi non sono in grado di garantire l’occupazione per tutti quando sostanzialmente sarà finita la cassa integrazione”.