I lavoratori vogliono fortemente partecipare al miglioramento dell’organizzazione del lavoro in fabbrica. E’ questo il messaggio di fondo che traspare da un video realizzato dalla Fim Cisl con la partecipazione di molti operai di tutte le fabbriche Fiat in Italia, “Le persone e la fabbrica”. Tanto più in quanto, come loro stessi affermano, i sistemi applicati concorrono, oltre che all’innovazione della produzione, anche al miglioramento della sicurezza e della salute in fabbrica.
Il gruppo Fiat, iniziò nel 2005 ad applicare nei suoi stabilimenti il cosiddetto Wcm (World Class Manufacturing), una strategia orientata alla riduzione dei costi produttivi in maniera sistemica, utilizzando metodi oggettivabili come il coinvolgimento degli operai nella risoluzione di problematiche legate sia alla produzione che alla logistica e alla sicurezza sul lavoro.
Nel 2013 il gruppo Fiat ha sviluppato il Wpa, un sistema che permette di progettare tutta la linea insieme a un gruppo di un gruppo di esperti e team leader, per incrementare l’ergonomia e permettere in questo modo di far operare chiunque nelle postazioni di lavoro riducendo gli sforzi fisici. “Non è più l’operaio che và verso la vettura ma il contrario, spiega un addetto dello stabilimento Fiat, ponendogli il lato migliore all’altezza giusta”.
Le condizioni degli operai all’interno della fabbrica sono diventati quindi il perno attorno al quale gira gran parte della strategia del gruppo Fiat. La creazione di gruppi di lavoro ha migliorato il processo di lavorazione, utilizzando i consigli dei colleghi sulle problematiche legate alla produzione e la loro soluzione. “Chi più chi sta sul posto di lavoro, sottolinea un operaio, può conoscere le difficoltà che hanno portato a quella anomalia?”.
Il coinvolgimento però, secondo gli operai degli stabilimenti Fiat, non è ancora “a 360 gradi” e si dovrebbe attuare “365 giorni l’anno”. L’ottimizzazione della produzione infatti si porta dietro un problema importante come lo stress. “Gli spazi e i tempi sono più ridotti, lamenta un operaio Fiat, e non consentono di lavorare in una certa maniera”. Il tempo assegnato ai lavori, chiarisce un’altro addetto dello stabilimento Fiat “frena l’applicazione” del Wcm.
Tenendo sempre presente che l’obbiettivo di ogni azienda è il profitto, un sistema che migliora le condizioni di lavoro come il Wcm quindi non ostacola ma piuttosto incrementa la produzione e la qualità dei prodotti, con tutte le problematiche annesse ancora da risolvere. Il lavoro in fabbrica comporta insomma “tanti, tanti sacrifici”, ma questo nuovo sistema ha dato modo “di valorizzare il lavoro dell’operaio”, e c’è chi si vede nello stabilimento “nei prossimi 40 anni”. Parola degli operai Fiat.
Emanuele Ghiani