Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, si dice soddisfatto dei successi registrati dal programma europeo “Youth Guarantee” (Garanzia Giovani) da maggio a oggi: 87mila il numero dei giovani iscritti, di cui il 53% corrispondente ad adesioni inviate da donne.
“La dinamica scelta è corretta – ha affermato il ministro- i fatti ci stanno dando ragione, considerando che il numero delle adesioni va avanti al ritmo di 3-4 mila al giorno. La stessa cosa stiamo cercando di fare con le imprese. Ne esistono già alcune che si sono registrate e considero ragionevole che per le imprese accada la stessa cosa avvenuta con i giovani”.
Il ministro ha ribadito inoltre l’intenzione del governo di “rovesciare la logica”, dando più spazio alle politiche attive del lavoro. “Siamo perché ogni cittadino abbia una ragione per scendere dal letto la mattina – ha aggiunto – tutti devono avere qualche cosa da fare. Tentiamo di seminare il nostro virus affinché ci si attivi”.
“Ridurremo sempre di più le tutele passive, che sono tossiche”, ha proseguito Poletti, “e lo faremo coerentemente e gradualmente, in modo da attrezzarsi affinché siano rispettate le regole che saranno stabilite”. Il nuovo sistema riguarderà la delega sul lavoro e avrà uno dei suoi capisaldi nella “riforma degli ammortizzatori”.
Pur senza entrare nel merito delle modifiche alle attuali tutele passive, per esempio Aspi, mobilità o cassa integrazione, il ministro ha comunque precisato che “nel momento in cui ci sono gli obblighi, ci saranno anche le sanzioni. Altrimenti non sono obblighi, ma inviti”.
Poletti ha infine ricordato che il lavoro del suo ministero sarà sottoposto a costante “monitoraggio” e “rendicontazione” in piena “trasparenza”. Pertanto, “monitoreremo gli esiti delle decisioni che prenderemo – ha concluso – e li renderemo pubblici, qualunque sarà il risultato”.