Il rapporto Inps “fotografa la sofferenza sociale dell’Italia. I dati sulla disoccupazione e la precarietà, sulla consistenza delle pensioni in essere, sull’impoverimento progressivo del lavoro, sulle debolezze del nostro sistema di welfare, dicono con chiarezza che se non si affrontano questi temi non si ricostruiscono davvero le condizioni per ripartire”.
È quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito a quanto emerso oggi dal rapporto dell’istituto di previdenza.
In particolare, sottolinea la dirigente sindacale, “sono oramai chiare le conseguenze nefaste delle riforme previdenziali attuate a partire dal 2009 e culminate con la Monti-Fornero. Si sono rese incerte e aleatorie le prospettive di chi oggi soffre di più la crisi occupazionale, sia per l’età di accesso che per l’adeguatezza delle prestazioni”.
”Si è inoltre contribuito ad aggravare la crisi del mercato del lavoro, ritardando oltre misura la possibilità di uscita e con ciò determinando una nuova realtà di lavoratori maturi senza alcuna prospettiva, nonché iniquità profonde, quale quella sulle donne e sui lavori più precoci e più faticosi.
“Riaffermiamo perciò la necessità di intervenire con misure strutturali che cambino questo sistema reintroducendo flessibilità e solidarietà, per renderlo socialmente equo e sostenibile”, conclude Lamonica.