Taglio dell’occupazione per 550 lavoratori nel prossimo biennio (su 2.500 dipendenti) e la decurtazione del 10 % degli stipendi del personale restante.Sono questi i punti del piano industriale presentato ieri dalla Thyssen Krupp per gli Acciai Speciali di Terni, nel corso di un incontro al ministero dello Sviluppo. Un piano che il sindacato ha definito, unitariamente, ”inaccettabile”, proclamando uno sciopero di otto ore per oggi, venerdi 18 luglio.
“Oltre a non presentare alcuna prospettiva di consolidamento e sviluppo e di collocazione strategica delle acciaierie di Terni nel mercato globale -afferma una nota unitaria di Fim, Fiom, Uilm- scarica sui lavoratori tutti i costi e le responsabilità di una gestione che ha condotto in questi ultimi anni lo stabilimento ad una progressiva precarietà produttiva e a una conseguente difficoltà finanziaria.
“Per queste ragioni – prosegue la nota- non è in alcun modo accettabile che il recupero di redditività sia perseguito attraverso la prospettata riduzione di 550 posti di lavoro nei prossimi due anni, il taglio del 10% del costo del lavoro e la rinegoziazione dei contratti aziendali”. Le misure illustrate dall’azienda, sostengono i sindacati, non prevedono quegli interventi necessari, a partire dagli investimenti produttivi e di ricerca e sviluppo, per dare una prospettiva di consolidamento e rilancio dello stabilimento ternano. In particolare la previsione di chiudere il secondo forno e di ridurre complessivamente i volumi dei laminati a caldo del 50% rappresenta un grave ridimensionamento produttivo.
“Il nostro giudizio e le valutazioni negative espresse da tutte le Istituzioni locali nonché i forti rilievi critici avanzati dallo stesso Governo italiano hanno reso evidente l’impossibilità di proseguire il confronto sui contenuti del piano presentato. Per questo, Fim, Fiom, Uilm e Cgil, Cisl, Uil hanno deciso la mobilitazione dei lavoratori e lo sciopero di 8 ore per la giornata di Venerdì 18 Luglio 2014 per costringere ThyssenKrupp a presentare un nuovo e diverso piano industriale basato su una realistica rappresentazione degli andamenti produttivi e finanziari e orientato alla difesa e valorizzazione dell’occupazione.
“Chiediamo al Governo -conclude la nota- di richiamare la Commissione Anti Trust Europea relativamente alle sue responsabilità nei confronti della salvaguardia degli assets produttivi della ThyssenKrupp localizzati in Italia, rammentiamo alla Commissione le sue responsabilità nei confronti dei danni creati dall’invalidazione della cessione di AST al gruppo Outokumpu”.